MARTINA CALCIO – IL SINDACO:” IL TURSI STADIO DISMESSO”

tursi 5MA UN QUESITO SORGE SPONTANEO: MA A MARTINA IL CALCIO E’ DI DESTRA?

IL NUOVO UMANESIMO (DEL CEMENTO) PER CANCELLARE IMPORTANTI TRACCE DI  STORIA.  NELL’ERA DELLE GRANDI TRASFORMAZIONI URBANE CON MEGAPARCHEGGI E ROTATORIE (senza senso) IL CALCIO INTERESSA ANCORA ?

Piena di controsensi la dichiarazione del sindaco Ancona che nel momento migliore della squadra di calcio dopo 4 anni difficili, arriva come un macigno a soffocare le speranze di riottenere l’utilizzo di un settore coperto nelle gare interne (6).  Passati i tempi gloriosi quelli di quando un sindaco tale Alberico Motolese si metteva in macchina col suo fido autista Carlino ed andava a comprare in una localita calabrese(Bovalino) i tavoloni per dotare con una tribuna laterale di maggiore capienza lo stadio di Martina che nell’anno della prima storica promozione in C nel 70′ avrebbe dovuto ospitare partite con maggiore affluenza. Saremmo definibili dei nostalgici ma quel modo di amministrare piu concreto e sostanziale ci piaceva di piu. Il calcio di oggi, vorremmo essere smentiti, purtroppo secondo una tendenza pericolosamente insinuatasi nell’ultima amministrazione va trasformandosi da opportunità ed onore per Martina a palla al piede nell’ottica di una non meglio definita trasformazione urbana che prevede oltre alla scomparsa dei lampioni e testimonianze artistico-architettoniche, l’abbattimento del tempio dell’unico sport rimasto a certi livelli( con il palasport ormai rimasto inutilizzato)  , e cioè quello stadio Tursi colpevole di essere rimasto scomoda testimonianza di una gloriosa storia in una zona (prima periferica oggi poco piu centrale ) in uno sviluppo urbanistico nevrotico e senza organicità di tutta la città. Ma allora risolviamo tutti i problemi in un colpo solo: come ? ma certo … abbattendo il Tursi, cosi risolviamo tutti i problemi di viabilità, quelli dei residenti costretti a subire un evento per 14 volte in un anno e quelli del mercato allargando l’area, Sarà cosi davvero? In Italia il 90 % degli stadi è dislocato nelle cinte urbane, li abbattiamo tutti? Per tradizione il Martinese non va allo stadio con la macchina , ci va a piedi e questo è un prezioso vantaggio. Ma torniamo al sindaco che dice di essere felice dei risultati sportivi del Martina calcio ma poi aggiunge: accontentatevi vi abbiamo concesso lo stadio ma quello è già in dismissione quindi arrangiatevi alla meno peggio. Perlomeno irriguardoso verso una società calcistica che con infinita passione sta realizzando l’impresa di riportare il calcio almeno nella eccellenza pugliese. In questa città pero’ purtroppo le vicende calcistiche si sono spesso intrecciate con quelle politiche e non sempre ricavandone benefici, con risultati che da cinque anni a questa parte  sono sotto gli occhi di tutti i veri appassionati di questa storia. Ho sempre saputo (me lo riferiva mio padre) che il suolo che fu concesso al Mecenate del calcio nostrano l’indimenticato Giuseppe Domenico Tursi era vincolato alla finalità prettamente sportiva. Perchè questo cambio di rotta? cosa c’è di nascosto dietro questa volontà diabolica di abbattere il Tursi. Uno stadio quello di Martina definibile all’inglese con la visione ottimale da qualsiasi settore e nemmeno troppo vetusto (la tribuna centrale è del 87) che ha subito notevoli interventi sostanziali alla struttura come, illuminazione, video sorveglianza, terreno di gioco, spogliatoi e tribuna ospiti (2005), unica lacuna le ordinarie manutenzioni che storicamente il comune lasciava alle gestioni che non sempre però vi hanno diligentemente ottemperato. Buttarlo giù significa anche gettare via tutti i soldi spesi negli ultimi 30 anni. Amministrare una città vuol dire anche rispettare ed accogliere, discutendole, le istanze di tutte le componenti, essere il sindaco votato da un martinese su cinque non significa operare delle scelte accontentando il quinto della popolazione. Sul Tursi serve un dibattito aperto con un confronto democratico e alla luce del sole , la scelte imposte dall’alto non solo non piacciono ma sono indice di poca sensibilità verso un confronto che non deve rimanere chiuso nelle stanze decisionali. Per concludere non si può dire alla citta il Tursi è in dismissione quando non c’è ancora una alternativa valida fruibile, è irrispettoso verso la città, verso i tifosi e verso quei pazzi condottieri di un sogno calcistico chiamato Martina.  Il rispetto per chi la domenica deve svolgere servizi giornalistici o verso i tifosi che con un settore coperto sarebbero molti di piu denota uno stile ed una sensibilità purtroppo latitante nelle scelte dell’attuale amministrazione. Il calcio martinese è stato per anni motivo di vanto della città e rispettare il suo presente garantendone il suo futuro è dovere di qualsiasi amministratore di questa città che sia di destra o di sinistra.

 

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