IL MARTINA VINCE, LA CITTA’ PERDE

telecamera    LA TRIBUNA ANCORA CHIUSA UNA SCONFITTA PER TUTTI

Nel giorno in cui la squadra vince con un roboante 5-0 (doppiette di Amodio e Lopez e gol finale di Amoruso) annientando il Ginosa e recuperando altri due punti dalla capolista (fermata in casa dal Real Siti), la tribuna dello  stadio Tursi rimane ancora DESOLATAMENTE chiusa con conseguenti ricadute negative per la società di Piero Lacarbonara, che tra mille sacrifici sta facendo il possibile per ricreare il feeling squadra di calcio-tifosi mantenendo in vita la fiammella della passione del calcio. Un legame violentato dai due fallimenti registrati negli ultimi otto anni. Con neanche uno straccio di riparo per gli addetti ai lavori (cameramen e  giornalisti) lasciati sotto la pioggia, il caso di oggi, a perdere è inanzi tutto la società che potrebbe contare invece, con un settore coperto, su incassi più considerevoli, vista la difficoltà a sostenere economicamente un campionato di vertice puntando al salto in eccellenza. Ma a perdere è anche il gruppo editoriale Distante che ha avuto il merito quest’anno di credere nel Martina Calcio decidendo di trasmetterne tutte le gare esterne (in diretta) ed interne (registrate) quando ci si è sempre lamentati della scarsa attenzione mediatica riservata storicamente al Martina. Le riprese televisive sono poi difficoltose e di scarsa qualità per la presenza della rete di protezione estesa in tutta la lunghezza della tribuna ospiti. La  tribuna del Tursi, solida e senza problemi strutturali, necessita di collaudo periodico ed è senza timore di essere smentiti, la Migliore tribuna di tutti i campi di promozione ed eccellenza pugliesi. ORA BASTA, BISOGNA RIAPRIRLA,  I DISEGNI POLITICI SUL FUTURO DELL’IMPIANTO NON POSSONO PENALIZZARE ULTERIORMENTE LA GESTIONE DELL’ATTUALE SOCIETA’ E DI UNA CITTA INTERA. Con il Pergolo eterno incompiuto, ed il Cupa non regolamentare ed impraticabile finanche per gli allenamenti infrasettimanali , il Tursi rimane l’unica casa frequentabile del calcio nostrano, ma deve continuare ad esserlo in maniera dignitosa e consona alla grande tradizione calcistica della nostra città almeno fino a che non si decida e si reperiscano risorse per la costruzione di un nuovo stadio. Tornando poi al disagiato pomeriggio calcistico vissuto al Tursi, l’ultimo siparietto va in scena dinanzi agli spogliatoi dove un imbarazzato ma incolpevole stewart nega l’accesso alla sala stampa dopo oltre mezz’ora d’attesa a giornalisti ed operatori per imprecisate ragioni di sicurezza, come se la pioggia ed il freddo preso non fossero stati abbastanza. Ma qui a perdere è stato il buon senso, oltre alla ricercata ed auspicata visibilità per una società penalizzata anche dalla lotta contro i mulini a vento dell’ottusità.

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